Cresce l’appoggio alla presa di posizione del Consorzio Prisma sui tagli al sociale

TERZO SETTORE, UN APPELLO CHE RIGUARDA TUTTI

L’appello apparso su La Voce dei Berici alcune settimane fa del Consorzio Prisma circa lo stato di grandissima difficoltà in cui si trova il Terzo Settore è un grido di allarme che come associazioni ecclesiali sentiamo il dovere di raccogliere e rilanciare.

La situazione di grave crisi e difficoltà che caratterizza oramai da quattro anni il nostro Paese rischia di far pagare un conto insostenibile ai settori più fragili della nostra società e a quanti, in questi anni, hanno cercato e cercano di mettere in campo delle risposte qualificate in termini di dignità ed efficacia. Il mondo della cooperazione sociale, in tale prospettiva, rappresenta una risorsa fondamentale per il nostro Paese al quale non possiamo e non dobbiamo rinunciare. Nelle parole molto concrete del presidente Franco Balzi c’è tutta la preoccupazione per le centinaia di posti di lavoro, ma c’è anche molto di più. C’è la consapevolezza che la prospettiva è quella dello smantellamento dello Stato sociale senza che vi sia nessuna prospettiva alternativa capace di mantenere gli stessi livelli di percorsi d’integrazione e valorizzazione di ogni persona e di sostegno fondamentale alle famiglie in difficoltà.

Questo appello ci riguarda tutti. Il futuro delle persone con problemi di salute mentale, disabilità, delle persone anziane, degli ex carcerati, dei tossicodipendenti ci interpella direttamente. Togliere a queste persone e alle loro famiglie qualsiasi prospettiva di futuro costituisce un colpo gravissimo in termini di riconoscimento della dignità e dei diritti di ogni persona e mette a dura prova la coesione sociale nel nostro Paese.

Per questo ci appelliamo a quanti hanno responsabilità istituzionali ai vari livelli perché ci si possa mobilitare e difendere un modello sociale ed economico. Oltre allo spread dei mercati finanziari è il momento di introdurre anche lo spread che misura la capacità di una società di garantire e promuovere la dignità a ogni suo componente.

Come appartenenti alla comunità ecclesiale crediamo, infine, che su tale tema la nostra comunità debba mobilitarsi e porsi accanto a chi sta difendendo non solo il proprio posto di lavoro (e sarebbe già molto), ma il livello di civiltà del nostro Paese che passa anche attraverso l’impegno a non escludere nessuno dal tessuto sociale.

 

Lucio Turra – Azione cattolica

Serafino Zilio – Acli provinciali

Stefano Talamini – Agesc provinciale

Anna Ganassin – Cif provinciale

Pierantonio Verlato – Ucid provinciale

 

 

 

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